Napoli, 10 dicembre 2012 – Hanno fatto meno rumore. Fosse solo perché non sono costate nulla. E che i candidati non hanno tenuto comizi né si sono resi protagonisti di grandi eventi che, in tempo di crisi, appaiono come un pugno nell’occhio. Ma le parlamentarie, ovvero le primarie del Movimento Cinque Stelle, in Campania hanno posto le basi per farlo di qui a breve, il loro bel rumore. Sempre che anche qui la proiezione rispetti quanto accade nel resto d’Italia. Uno nome tutto napoletano che siederà sugli scranni del Parlamento è quello di Roberto Fico. Noto per gli anni di testimonianza e militanza grillina, 40 anni ancora da compiere, di certo leader campano del Movimento, raccoglie i frutti conquistando il primato nella lista dei candidati grillini alle politiche. A scorrere l’elenco, si scopre che Roberto Fico è l’unico “politico” già conosciuto. Due volte in corsa alle urne: nel 2010 come candidato presidente della Regione, lo scorso anno come candidato sindaco a Napoli. Eppure lui si dichiara un “non politico”, uno che dà battaglia rincorrendo la cosiddetta “rivoluzione pacifica”. Dietro di lui, un pacchetto di nomi della società civile. Si calcoli che, con la lista bloccata del sistema denominato “porcellum” e proiettando i consensi dei cinque stelle al 15 per cento, se non oltre, i primi cinque o sei di quell’elenco possono già prenotare la loro poltrona a Montecitorio. Dietro Fico, nomi per nulla noti alla politica: c’è il laureando in giurisprudenza il cofondatore di Libera contro le Mafie, il consulente del lavoro, l’architetto ambientale e la volontaria di Emergency. Rispetto al dato nazionale, per il quale Beppe Grillo vanta di avere 17 capilista donna su 31, il voto parlamentario campano esprime soprattutto maschi. In compenso è confermato che l’anagrafe è bassa: su 92 candidati solo 17 superano i 50 anni, e di questi solo quattro sforano i 60.
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